martedì 19 luglio 2016

Coinvolgimento Emotivo
Perche’ la preparazione mentale e’ la chiave per un allenamento realistico di Krav Maga.

Gli esseri umani sono creature emotive. Si tratta di una parte essenziale della nostra esistenza.
Piu’ ci troviamo in situazioni stressanti, più le emozioni tendono a prendere il controllo delle nostre azioni.
Se analizziamo l’argomento auto-difesa, abbiamo intrinsecamente a che fare con alcune delle situazioni più stressanti che si possano immaginare.
La vita e la morte sono spesso determinate da scontri molto violenti tra altri esseri umani. Le emozioni che ruotano intorno a questi eventi sono molteplici.
Le emozioni in generale fanno parte della nostra vita quotidiana e sono in gran parte di ciò che ci permette di relazionarci e capire le altre creature viventi.
Ma le emozioni possono anche metterci nei guai.
Quando l'emozione prende il sopravvento nelle interazioni sociali - più specificamente negli scontri – il pensiero razionale lascia il posto alla paura, la rabbia, i conflitti e la violenza pura.
Quando il nostro obiettivo è quello di difenderci contro la violenza, le emozioni sono sia un beneficio che un ostacolo.
Ad esempio, senza paura, non possiamo elaborare il concetto di una minaccia. Lasciare che la paura prenda il controllo, però, si rischia il panico, il congelamento e molti altri comportamenti improduttivi.
La preparazione mentale è oggi considerata essenziale per sopravvivere a un attacco violento, ma la rabbia può portarci ad utilizzare la forza ben oltre la sfera della difesa personale.
Per quanto a molti di noi piaccia far finta che siamo in grado di mettere da parte le nostre emozioni, loro sono sempre con noi.
Molte arti marziali tradizionali sostengono che si può fronteggiare un aggressore con una calma, in uno stato zen della mente, guidati dalla non mente.
Per una persona altamente qualificata, con una vita di esperienza marziale e dedizione ad una disciplina di combattimento, forse è possibile.
Per le persone nella media invece, questo è altamente improbabile.
E 'quindi essenziale che noi incorporiamo il contenuto emotivo nella nostra formazione.
L'aggressione vera e propria è solo un piccolo pezzo del puzzle.
D’altro canto e’ anche vero che non possiamo affrontare ogni situazione con una dose massiccia di aggressività.
Bisogna sempre avere una strategia prima di iniziare uno scontro.
Per una strategia di auto-difesa completa inoltre, abbiamo anche bisogno di conoscere delle tecniche di de-escalation, che non possono essere perseguite  in uno stato altamente aggressivo della mente.
La De-escalation funziona solo se si rimuove l'energia dall'incontro, non quando si aggiunge energia ad esso.
Purtroppo, non è molto comune vedere una corretta integrazione di contenuto emotivo nella formazione, anche nel campo dell’autodifesa basato sulla realtà.
La maggior parte del tempo, le tecniche sono praticate in una “modalita’ tranquilla”, o in maniera meccanicamente "morta".
Certamente, vi è la necessità di praticare tecniche in uno stato di calma per imparare la meccanica. Ma una volta che si ottiene competenza tecnica, è essenziale mettere alla prova quello che si ha imparato. Per capire prima di tutto se e’ stato appreso correttamente e per verificare che funzioni.
Gli esercizi sotto stress sono spesso fraintesi come semplicemente l'esecuzione di tecniche mentre il corpo e’ fisicamente messo alla prova.
Eseguire una tecnica mente il corpo ha lavorato sotto stress e’ sicuramente un buon metodo iniziale.
Ma ancora una volta e’ una piccola parte del puzle.
Chiedetevi, quanto spesso eseguite le vostre tecniche contro un attaccante aggressivo che grida insulti sbavando e minacciandovi  in modo convincente?
Quante volte si inizia l'incontro nella fase di pre-combattimento e si ha a che fare con il tentativo di de-escalation della situazione?
Va detto che non è facile aggiungere una convincente interazione emotiva alla vostra formazione.
Ma e’ necessaria per affrontare il training seriamente ed indossare lo stato d’animo che si presentera’ durante uno scenario reale.
In altre parole, è necessario essere in grado di instaurare una specie di 'gioco di ruolo dove il nostro partner svolge un ruolo fondamentale nel nostro training,
Troppo spesso, i praticanti di autodifesa sviluppano un 'mentalità di formazione' cercando di isolarsi dalle loro emozioni.
Purtroppo per essere realmente preparati ed affrontare uno scontro in modo produttivo, si deve aver praticato le soluzioni sotto stress 'reale' .
In caso contrario, c'è una probabilità molto alta di rimanere bloccati quando ci si confronta con una situazione reale.
Come anticipato in precedenza, il praticante ha bisogno anche di un compagno di allenamento che può fornire quello stimolo stressante in modo convincente.
 Se entrambi i partecipanti finiscono per scoppiare in una risata mentre fanno gli esercizi, si sta semplicemente sprecando il proprio tempo.
Per divertirsi in questo modo non occorre frequentare un corso di Krav Maga, basterebbe trovarsi a bere un aperitivo.
Magari gli allievi all’inizio hanno bisogno di piu’ tempo per razionalizzare la cosa e capire come “fare sul serio”. Prendetevi il tempo che vi serve, ma quando sarete pronti e’ necessario spostare l’asticella piu’ in alto.
Oltre lo stress fisico e mentale, bisogna calarsi seriamente nella situazione per essere preparati al peggio. Praticate in modo serio e realistico.
Guardate un video di un attacco violento, visualizzate voi stessi in quello scenario, e calatevi nella situazione in modo da ricreare lo stato d'animo necessario per una vero stress psicologico.
Questo tipo di formazione, si raggiunge con il tempo e va ad affiancare costantemente la parte tecnica.
Il grado di apprendimento deve essere continuativo e costante, piano piano bisogna sempre aumentare lo stress mentale al quale si e’ sottoposti per rendere lo scontro il piu’ reale possibile.
Se non si affrontano gli aspetti psicologici dell’auto-difesa, non si ha davvero fatto pratica di di auto-difesa. Un errore comune è che l'auto-difesa è solo combattimento. Non è cosi.
Si tratta di tutto, da quando ti alzi al mattino a quando si va a dormire la notte.
E’ un atteggiamento di prontezza mentale.
Il combattimento è solo un pezzo, e omettere il resto della preparazione significa  non essere preparati per il mondo reale.

(Fonte: Krav Maga System Blog)

Active Defence - Scuola Arti Marziali Novara

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