Coinvolgimento
Emotivo
Perche’
la preparazione mentale e’ la chiave per un allenamento realistico di Krav
Maga.
Gli esseri umani sono creature emotive. Si tratta di una parte essenziale della nostra esistenza.
Piu’ ci troviamo in situazioni stressanti,
più le emozioni tendono a prendere il controllo delle nostre azioni.
Se analizziamo l’argomento auto-difesa, abbiamo
intrinsecamente a che fare con alcune delle situazioni più stressanti che si
possano immaginare.
La vita e la morte sono spesso determinate da
scontri molto violenti tra altri esseri umani. Le emozioni che ruotano intorno
a questi eventi sono molteplici.
Le emozioni in generale fanno parte della
nostra vita quotidiana e sono in gran parte di ciò che ci permette di relazionarci
e capire le altre creature viventi.
Ma le emozioni possono anche metterci nei
guai.
Quando l'emozione prende il sopravvento
nelle interazioni sociali - più specificamente negli scontri – il pensiero
razionale lascia il posto alla paura, la rabbia, i conflitti e la violenza pura.
Quando il nostro obiettivo è quello di
difenderci contro la violenza, le emozioni sono sia un beneficio che un
ostacolo.
Ad esempio, senza paura, non possiamo
elaborare il concetto di una minaccia. Lasciare che la paura prenda il
controllo, però, si rischia il panico, il congelamento e molti altri
comportamenti improduttivi.
La preparazione mentale è oggi considerata
essenziale per sopravvivere a un attacco violento, ma la rabbia può portarci ad
utilizzare la forza ben oltre la sfera della difesa personale.
Per quanto a molti di noi piaccia far finta
che siamo in grado di mettere da parte le nostre emozioni, loro sono sempre con
noi.
Molte arti marziali tradizionali sostengono
che si può fronteggiare un aggressore con una calma, in uno stato zen della
mente, guidati dalla non mente.
Per una persona altamente qualificata, con
una vita di esperienza marziale e dedizione ad una disciplina di combattimento,
forse è possibile.
Per le persone nella media invece, questo è
altamente improbabile.
E 'quindi essenziale che noi incorporiamo il
contenuto emotivo nella nostra formazione.
L'aggressione vera e propria è solo un
piccolo pezzo del puzzle.
D’altro canto e’ anche vero che non
possiamo affrontare ogni situazione con una dose massiccia di aggressività.
Bisogna sempre avere una strategia prima di
iniziare uno scontro.
Per una strategia di auto-difesa completa inoltre,
abbiamo anche bisogno di conoscere delle tecniche di de-escalation, che non
possono essere perseguite in uno stato
altamente aggressivo della mente.
La De-escalation funziona solo se si
rimuove l'energia dall'incontro, non quando si aggiunge energia ad esso.
Purtroppo, non è molto comune vedere una
corretta integrazione di contenuto emotivo nella formazione, anche nel campo dell’autodifesa
basato sulla realtà.
La maggior parte del tempo, le tecniche
sono praticate in una “modalita’ tranquilla”, o in maniera meccanicamente
"morta".
Certamente, vi è la necessità di praticare
tecniche in uno stato di calma per imparare la meccanica. Ma una volta che si
ottiene competenza tecnica, è essenziale mettere alla prova quello che si ha
imparato. Per capire prima di tutto se e’ stato appreso correttamente e per
verificare che funzioni.
Gli esercizi sotto stress sono spesso
fraintesi come semplicemente l'esecuzione di tecniche mentre il corpo e’ fisicamente
messo alla prova.
Eseguire una tecnica mente il corpo ha
lavorato sotto stress e’ sicuramente un buon metodo iniziale.
Ma ancora una volta e’ una piccola parte
del puzle.
Chiedetevi, quanto spesso eseguite le
vostre tecniche contro un attaccante aggressivo che grida insulti sbavando e
minacciandovi in modo convincente?
Quante volte si inizia l'incontro nella fase
di pre-combattimento e si ha a che fare con il tentativo di de-escalation della
situazione?
Va detto che non è facile aggiungere una convincente
interazione emotiva alla vostra formazione.
Ma e’ necessaria per affrontare il training
seriamente ed indossare lo stato d’animo che si presentera’ durante uno
scenario reale.
In altre parole, è necessario essere in
grado di instaurare una specie di 'gioco di ruolo dove il nostro partner svolge
un ruolo fondamentale nel nostro training,
Troppo spesso, i praticanti di autodifesa
sviluppano un 'mentalità di formazione' cercando di isolarsi dalle loro
emozioni.
Purtroppo per essere realmente preparati ed
affrontare uno scontro in modo produttivo, si deve aver praticato le soluzioni
sotto stress 'reale' .
In caso contrario, c'è una probabilità
molto alta di rimanere bloccati quando ci si confronta con una situazione
reale.
Come anticipato in precedenza, il
praticante ha bisogno anche di un compagno di allenamento che può fornire
quello stimolo stressante in modo convincente.
Se
entrambi i partecipanti finiscono per scoppiare in una risata mentre fanno gli
esercizi, si sta semplicemente sprecando il proprio tempo.
Per divertirsi in questo modo non occorre
frequentare un corso di Krav Maga, basterebbe trovarsi a bere un aperitivo.
Magari gli allievi all’inizio hanno bisogno
di piu’ tempo per razionalizzare la cosa e capire come “fare sul serio”.
Prendetevi il tempo che vi serve, ma quando sarete pronti e’ necessario
spostare l’asticella piu’ in alto.
Oltre lo stress fisico e mentale, bisogna
calarsi seriamente nella situazione per essere preparati al peggio. Praticate
in modo serio e realistico.
Guardate un video di un attacco violento,
visualizzate voi stessi in quello scenario, e calatevi nella situazione in modo
da ricreare lo stato d'animo necessario per una vero stress psicologico.
Questo tipo di formazione, si raggiunge con
il tempo e va ad affiancare costantemente la parte tecnica.
Il grado di apprendimento deve essere
continuativo e costante, piano piano bisogna sempre aumentare lo stress mentale
al quale si e’ sottoposti per rendere lo scontro il piu’ reale possibile.
Se non si affrontano gli aspetti
psicologici dell’auto-difesa, non si ha davvero fatto pratica di di
auto-difesa. Un errore comune è che l'auto-difesa è solo combattimento. Non è
cosi.
Si tratta di tutto, da quando ti alzi al
mattino a quando si va a dormire la notte.
E’ un atteggiamento di prontezza mentale.
Il combattimento è solo un pezzo, e
omettere il resto della preparazione significa non essere preparati per il mondo reale.

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