venerdì 27 maggio 2016

Violazioni di domicilio: come avvengono e come comportarsi
Parte 1: La pianificazione del ciclo criminale

Negli ultimi anni purtroppo si sta verificando un escalation di furti in casa.
I rapinatori si introducono nelle abitazioni non curanti dalla presenza o meno dei proprietari, ed agiscono con violenza per portare a termine i loro intenti. Molto spesso i proprietari subiscono violenza, ed in alcuni casi vengono uccisi.
Come prima cosa bisogna dire che, nella maggior parte dei casi, questo tipo specifico di crimini non sono improvvisati, ma studiati e pianificati preventivamente.
Come evidenzia lo schema sopra riportato le violazioni di domicilio sono eseguite secondo uno specifico processo denominato: “La pianificazione del ciclo Criminale” (Sopralluogo, Selezione del Target, Pianificazione, Dislocamento, Crimine, Fuga.).
Se analizziamo bene il suddetto ciclo, risultano evidenti passaggi durante i quali i criminali sono vulnerabili.
A patto che la potenziale vittima sia allertata del pericolo !
Punti di individuazione.
Come nel caso di un attacco terroristico, durante le fasi di selezione del target, il criminale avrà bisogno di avere gli occhi sul bersaglio per determinare se l’obbiettivo si inserisce nei suoi criteri di selezione o nasconda impedimenti.
Questa fase risulta necessaria per determinare se il bersaglio è vulnerabile e se il beneficio di commettere un delitto valga il rischio d’intervento.
Certamente, la sorveglianza di un obbiettivo sensibile può essere supportata da mezzi elettroni (controllo dei social, della posta, del telefono, ecc…) ma la sorveglianza elettronica, non e’ mai un sostitutivo di quella fisica, soprattutto per quello che riguarda l’invasione delle case.
Come anticipato in precedenza, la scena del crimine va monitorata di persona per valutare tutte le possibili incognite.
Ciò significa che per pianificare il delitto, il criminale avra’ bisogno di uno o piu’ sopralluoghi, durante i quali stimera’ le misure di sicurezza, eventuali resistenze fisiche, quali sono i luoghi vulnerabili della casa e delle persone che la abitano.
Da molteplici studi emerge pero’ che proprio durante questa fase di sorveglianza, i criminali sono vulnerabili al rilevamento.
Questa vulnerabilità è amplificata dal fatto che la maggior parte dei ladri risulta essere maldestra nel condurre la sorveglianza.
Per condurre una sorveglianza infatti bisogna mostrarsi molto disinibiti, spontanei e non dare nell’occhio. Questo tipo di comportamento non e’ intuitivo e per padroneggiarlo e’ necessario uno specifico addestramento come quello di professionisti della sicurezza, forze dell’ordine, reparti speciali di intelligence, ecc…
Questo tipo di manovre si apprendono solo dopo molte ore sul campo ed esercitazioni mirate.
E’ un dato di fatto che i criminali non ricevono questo tipo di formazione, e si vede.
Il motivo principale e’ che in effetti questo tipo di formazione non gli e’ necessaria. Non stiamo parlando di operazioni spionistiche o alta sorveglianza.
La maggior parte delle volte, i ladri appaiono in grado di eseguire una sorveglianza approssimativa e superficiale proprio perche’ le potenziali vittime non rappresentano una minaccia.
Quest’ultime non sono a conoscenza della situazione e non hanno una consapevolezza tale da accorgersi di cosa sta accadendo intorno a loro.
Statisticamente risulta che un gran numero di vittime di violazione di domicilio hanno notato i criminali prima di essere stati attaccati, ma per qualche motivo hanno scelto di non intervenire o soprassedere, sottovalutando la gravita’ delle circostanze.
Nella maggior parte dei casi, semplicemente avevano l’atteggiamento mentale sbagliato.
Hanno ignorato i segnali di pericolo, non si sono fidati dei loro sensi, o in qualche modo hanno creduto di non rappresentare delle potenziali vittime.
Detto questo  e' fondamentale avere sempre una forte consapevolezza di cio’ che ci sta accadendo intorno per salvaguardare la propria sicurezza personale.
La maggior parte dei furti ordinari richiedono infatti una certa conoscenza preliminare della casa della vittima e delle sue abitudini.
Naturalmente, alcuni obiettivi sono scelti spontaneamente, con poca o nessuna pianificazione pre-operativa, e di solito questo accade quando i ladri sono sprovveduti, spinti da impellenti necessita’ di denaro o esigenze immediate.
Per i casi piu’ comuni invece un ladro ha la necessita di reperire informazioni su: il numero di componenti dell’abitazione, le loro abitudini, eventuali sistemi di allarmi, animali domestici o da guardia, accessi vulnerabili, ecc…
Ma soprattutto dove si trovano gli oggetti di valore, se sono conservati all'interno della casa in una cassaforte o in altri luoghi sicuri, ecc…
Da un’intervista ai classici “topi di appartamento” i seguenti fattori risultano determinanti per scoraggiare i ladri piu’ comuni ad entrare in casa:
Presenza di persone sul luogo              
Rumori dentro l’appartamento               
Presenza di un Allarme
Vicini di casa attivi
Telecamere
Traffico d’auto
Carenza di vie di fuga
Cane
Inferiate
A.S.D. Active Defence Novara

(Fonti: Security Weekly di Scott Steewart, studio dell’Univesita’ della Noth Carolina “capire le decisioni sul furto dal punto di vista dei ladri)

lunedì 23 maggio 2016

27 Verita’ che dovreste sapere sul combattimento da strada
Tratto da “I segreti del combattimento da strada” di Paul Wellard
 Il combattimento da strada non e’ un gioco.

Il combattimento da strada non e’ un gioco.
1) Non ci sono regole. E’ una disputa senza esclusione di colpi nella quale vale tutto.

2) Il combattimento puo’ prevedere conseguenze legali e si puo’ finire in prigione 
a meno di non avere uno spiccato self control.

3) Il combattimento puo’ implicare la necessita’ di ricorrere a cure mediche, 
specialmente quando c’e’ una perdita di self control.

4) I combattimenti che riguardano i punti 3 e 4 sono i piu’ seri e potrebbero comportare. conseguenze personali e limitazioni della propria liberta’ (se si e’ considerati un pericolo per la societa’ si verra’ allontanati da quest’ultima).

5) Dovreste sempre impostare una difesa ed adattarla all’attacco, studiando le varie casistiche.

6) I veri combattimenti da strada molto raramente superano i 20 secondi di durata.

7) La difesa personale e’ una vostra responsabilita’ verso voi stessi e la vostra famiglia.

8) La maggior parte dei combattimenti sono evitabili.

9) Contrattaccare e’ piu’ vantaggioso che attaccare.

10) Il 90% degli aggressori si aprira’ ed attachera’ con la destra. Se si e’ consapevole di cio’ bisogna sapere come contrattaccare.

11) Se e’ possibile mai girare le spalle ad un avversario (a meno che non sia nel tentativo di fuga).

12) In un combattimento reale calciare sopra la vita e’ inefficace e pericoloso. Risulterete in equilibrio precario e soggetti ad un pericoloso contrattacco.

13) Gli errori piu’ comuni commessi dalle persone che non sanno combattere sono i seguenti:
(a)     Chiudere gli occhi quando stanno colpendo (e’ necessario tenerli aperti perche’ servono)
(b)     Lasciarsi completamente aperti. Per esempio staccano il mento dal petto invitando al colpo del knockout ( invece di tenerlo strettamente nascosto e protetto attaccato al petto)
(c)     Aprire i gomiti quando si colpisce. Questo causa una notevole dispersione di energia ( i gomiti devono rimanere attaccati al tronco quando si colpisce)
(d)     Tentare di bloccare i colpi dell’aggressore agitando le braccia nell’aria (quando si cerca di effettuare un bloccaggio le braccia offrono maggiore protezione quando stanno attaccate alla parte che si sta cercando di difendere)
(e)     Non respirare correttamente durante uno scontro causa una perdita di potenza ed un rapido affaticamento
(f)      Colpiscono mancando i bersagli primari
Se qualcuno si riconosce in questi comportamenti errati meglio correggerli subito

14) In uno scontro, si riuscira’ a fare del proprio meglio se si riuscira’ a mantenere il proprio sangue freddo 
e a tenere il panico sotto controllo tramite una corretta respirazione.

15) Essere preparati, rimanere vigili potrebbe salvarvi la vita nel lungo periodo. Stare super allerta puo’ salvarvi nel mezzo del trambusto del combattimento

16) In un combattimento fare molto rumore (urla, grida, versi). Intimidisce l’aggressore, aiuta a respirare, 
e da ai colpi maggior efficacia.
17) Le aggressioni controllate, daranno una forma mentis necessaria alla vittoria. La conoscenza e’ essenziale nel combattimento da strada, ma si acquisisce solo con il tempo.

18) Mai affrontare un avversario in guardia neutrale, Questa postura non ha nessun valore difensivo 
ed espone tutte i punti vulnerabili.
19) Una buona guardia frappone il vostro lato forte all’avversario. 
Questa e’ chiamata posizione di scherma, questo tipo di guardia permette efficaci tecniche di attacco e di difesa mentre una guardia neutrale no

20) La linea centrale corre lungo tutta la parte centrale del corpo 
ed offre numerosi target da colpire. Selezionando i target all’interno della mediana 
aumentate le chance di colpire e di andare a bersaglio con un secondo colpo, anche se il vostro avversario e’ in movimento.

21) Ricordate che e’ sempre meglio mirare ai bersagli sensibili e colpirli, piuttosto che colpire piu’ o meno a casaccio. A parte i bersagli che corrono lungo la linea centrale esistono anche le articolazioni. Un colpo potente sulla spalla oppure sul ginocchio, o sul gomito puo causare seri danni. Se la mobilita’ del vostro aggressore diminuisce, anche la sua forza e precisione avranno questo effetto. Molto spesso e’ difficile piazzare un unico colpo risolutore. Valutando con cognizione di causa di possono colpire piu’ punti sensibili per neutralizzare l’aggressore. Non bisogna essere sovra eccitati oppure troppo lunghi. Qualsiasi boxeur puo’ confermare che e’ meglio contrattaccare che attaccare.

22) Quando di colpisce bisogna esprimere potenza. Un grido puo’ aiutare ad aumentare la forza.

23) Se venite attaccati per strada o sui mezzi pubblici non assumete un atteggiamento passivo o timido. 
Gridate al vostro aggressore. In maniera ferma e diretta gridate al vostro aggressore. 
Non diventate una statistica rimanendo spaventati nel rispondere

24) La vescica e’ un classico bersaglio vulnerabile. Sarebbe conveniente svuotarla prima di un combattimento, 
in questo modo si avra’ scuramente piu’ probabilita’ di poter assorbire i colpi in quella zona.

25) Quando inizia lo scontro il vostro corpo puo’ essere sopraffatto dalle emozioni. 
Questo tra le altre cose comporta una perdita di controllo ed un rilassamento 
della vescica che puo’ comportare di urinarsi addosso.

26) Il rilassamento e’ essenziale per esprimere la massima velocita’ dei vostri colpi. 
Al momento dell’impatto invece e’ bene contrarli. Questo e’ il segreto dei colpi frustati

27) Se il vostro aggressore vi ha afferrato con entrambe le mani in una presa non perdete troppo tempo
 ed energie a cercare di liberarvi. Meglio colpirlo in punti sensibili, per creargli un danno e fargli allentare la presa.

A.S.D. Active Defence Novara

(Fonti: The secrets of street self defence - Paul Wellard)

mercoledì 18 maggio 2016

Guida per le donne che cominciano a praticare Krav Maga - Parte 1


Parte 1: Le  implicazioni emotive dell’allenamento alla difesa personale.





Il primo approccio al Krav Maga, in alcuni casi, potrebbe creare una sorta di intimidazione per le donne.
Non avete idea di cosa aspettarvi, come sarete trattate durante le sessioni di allenamento, ciò che vi verra’ richiesto, se riuscirete a tenere il passo, e con chi avrete a che fare.
Un consiglio che mi sento in obbligo di darvi e’: scegliete un buon istruttore. Valutate con coscienza e serieta’ chi avete davanti e la qualita’ del corso proposto. Gli istruttori “fai da te” che conseguono  diplomi a grappoli nel giro di pochi week end sono davvero nocivi. In primis perche’ parliamo di difesa personale che e’ un tema abbastanza delicato in quanto tratta la salvaguardia della vostra incolumità e delle persone a voi care, ma non ultimo e meno importante, perche’ il vostro tempo ha un sacrosanto valore assoluto ed avete l’obbligo di renderlo efficiente.
Dunque una volta identificato l’istruttore e la palestra giusta, siete sulla buona strada.
Ma cerchiamo di essere onesti, poche di voi si aspettano di intraprendere un corso di auto difesa, e capire che quest’ultimo puo’ cambiare radicalmente la propria vita. Solitamente si comincia per fare un po’ di movimento, magari perche’ trascinate da un amica, ecc…
Eppure molte donne che sono passate attraverso il processo di formazione del Krav Maga sono una versione piu’ completa e consapevole di se stesse.
Fidatevi: in principio vince l’insicurezza, la timidezza, ed il compromesso verso alcune problematiche, con l’andare del tempo invece, emerge il carattere (fatica, sudore e lividi compresi nel pacchetto).
Perche’?  vi chiederete. Perche’ l’allenamento al Krav Maga è una di quelle cose che ti mette di fronte alla schietta verita’: “affonda o nuota”.
La vostra vita e’ il bene piu’ prezioso che avete, ma sara’ finita se vi arrenderete quando le cose sembreranno impossibili.
Lo so, suona come una frase alquanto drammatica, ma a volte e’ la realtà.
L’addestramento del Krav Maga vi mettera’ di fronte a situazione in cui vi sentirete impotenti e sembrera’ non esserci via di uscita. Ma e’ proprio questo il suo scopo.
Essere strangolate brutalmente, strattonate, buttate a terra con violenza ed aggredite, molestate fisicamente o verbalmente, minacciate con armi o semplicemente importunate. Questo e’ cio’ che purtroppo accade in strada in caso di aggressione. Voi vi allenerete per affrontarlo..Questo non vi rendera’ invincibili o onniscienti, ma preparate si.
Purtroppo non ci si rende realmente conto di come stanno le cose, fino a quando non le si sperimentano su noi stessi. E’ un dato di fatto.
Questo e’ cio che puo’ accadere nella vita di tutti i gironi: durante le fasi concitate di un aggressione sarete preda di una tempesta di emozioni che verosimilmente vi rendera’ deboli ed irrazionali perche’ incapaci di comprenderle ed affrontarle.
Ecco che qui entra in gioco la formazione, la quale punta a ricreare tali scenari, e le emozioni che ne scaturiscono, per permettervi di codificarli, metabolizzarli e avviare un’adeguata risposta di difesa  (non e’ un percorso facile e nemmeno breve).
Sarete addestrate ad affrontare prima di tutto voi stesse, perche’ e’ proprio quello il punto di partenza, e questa e’ una grande lezione, che vi permettera’ sicuramente di crescere.
Sarete costrette a ricercare l’ordine attraverso il caos.
Nel Krav Maga la mente ed il corpo si formeranno di pari passo.
Step 1 ) Permettere a voi stesse di percepire le emozioni che scaturiscono da un aggressione reale
Step 2 ) Allenarsi su reazioni di difesa istintive, pratiche ed efficaci
Step 3 ) Interiorizzare cio’ che si e’ appreso per comprendere il reale potenziale a propria disposizione
Questo tipo di approccio ed allenamento vi aiutera’ a rimanere concentrate anche in situazioni di elevato stress. Sarete mentalmente attive ed eviterete il cosiddetto effetto “freeze” (blocco). Imparerete a controllare la reazione e canalizzarla nella giusta direzione.
 Ad un livello alto svilupperete una mentalita’ determinata e resistente che accrescera’ la vostra autostima perche’ saprete chi siete e cosa siete in grado di fare.
Dunque quali emozioni dovrete affrontare durante l’allenamento ?
Paura: “Io non voglio sentirmi stupida”. Io non voglio farmi male.” “Io non voglio fare male a nessuno.”
Dubbio: “Saro’ realmente capace di farlo?”
Insicurezza: “Non voglio che i partner di allenamento si trattengano quando lavorano con me.” “Non voglio fare una brutta figura con i miei partner di allenamento”
Frustrazione: “Dovrei essere capace di farlo, ma non riesco!” “Tutti riescono, ed io no!”.“Perche’ gli altri mi trattano con superiorita’?.”
Rabbia: “Perche’ ho lasciato che mi colpisse?” “Perche’ mi sono lasciata afferrare in questo attacco ?” “Perche’ non ho reagito come avrei dovuto?”
Orgoglio: “Sono cosi entusiasta di mettermi alla prova con questo drill” “Questa volta ho fatto tutto giusto”
Fiducia: “So che posso riuscire a farlo” “So che saro’ in grado di fare le scelte migliori”
A fronte di tutte queste emozioni, il tuo compito sara’ quello di scavare a fondo cercando di capire “perche’” e chiedere a te stesso: cosa comporta questo mio atteggiamento, questa situazione ?  da cosa scaturisce ? posso fare qualcosa per cambiare ?
 Potrebbe essere qualcosa di molto semplice come esprimersi durante la fase di allenamento, oppure qualcosa di piu’ complesso come cambiare predisposizione mentale. Stara’ a voi soffermarvi su cio’ e innescare il vero percorso di crescita.
In tutto cio’ non sarete sole, ma seguite da un valido istruttore.
Inoltre dovrete sfruttare la palestra per mettervi alla prova, trovare fiducia e consapevolezza. Gli allenamenti di Krav Maga diventeranno gradualmente sempre piu’ realistici.
Con il tempo costruirete una forte forza di volonta’ che vi permettera’, tra le altre cose,  di reagire sotto stress e andare oltre i liti mentali e fisici che spesso rappresentano un blocco. Una volta che emergera’ il vostro vero io, le possibilita’ saranno infinite.

Siate coraggiose e fate il primo passo, poi bastera’ avere fiducia in voi stesse ed il processo di apprendimento fara’ il resto
A.S.D. Active Defence Novara
(Fonti: Krav Maga System Blog, Meditation on Violence Rory Miller, The secrets of street self defence - Paul Wellard)